Proprietà, impresa, architetto: una relazione perfetta?

Relazioni tra proprietà, architetti e imprese edili

Proprietà, impresa, architetto: una relazione perfetta?

Fino a questo momento il nostro racconto sulla casa di Enzo e Sara si è concentrato principalmente sul punto di vista della proprietà e su quello dell’architetto progettista.

Oggi vogliamo invece metterci dalla parte dell’impresa e in particolare scoprire il pensiero di Paolo Nicolini l’amministratore di Impatto Zero, primo interlocutore di Enzo e Sara.

Paolo realizzare la casa ideale per una famiglia è un’impresa complessa ma sicuramente stimolante. Qual è lo stato d’animo con cui ogni volta di approcci a nuovi progetti, le domande che ti poni?

Le domande sono tante, per esempio mi chiedo innanzitutto come il cliente sia arrivato a noi e perché ci abbia scelti, cerco di capire quali siano le aspettative inespresse perché conoscerle aiuterà la realizzazione del progetto.

In generale potremmo definire il compito dell’impresa come quello di eseguire perfettamente quanto progettato e disegnato dal progettista.

Avere le competenze e saper eseguire a regola d’arte  le lavorazioni richieste sono elementi fondamentali, ma questo è solo una parte  di quanto serve per gestire il cantiere e le dinamiche dei rapporti che inevitabilmente si instaurano tra  i committenti, il progettista e l’impresa.

Il rapporto tra queste tre realtà potremmo definirlo come un “matrimonio combinato” dove ognuno si impegna con tutte le proprie risorse alla riuscita del progetto rispettando e interpretando le esigenze di ciascuna parte.

Calandoci proprio nella realtà della casa di Enzo e Sara cosa emerge di preciso riguardo alle tue e alle loro aspettative e al ruolo dell’azienda?

Guardando il cantiere di Enzo e Sara riesco ad individuare bene la figura della proprietà e la figura del progettista perché sono persone fisiche, ma l’impresa… chi è? Ok … Impatto Zero, ma quanti sono, con chi si deve parlare?

Enzo e Sara hanno trovato in me il loro interlocutore nonché sponsor del loro progetto presso Impatto Zero, mi hanno parlato del loro sogno e insieme abbiamo cercato di dar forma ad una realtà che ancora non esisteva ma che era già possibile quasi toccare. Il sogno di Enzo e Sara diventa anche il mio e di conseguenza di tutto Impatto Zero.

Cominciamo così ad immaginarci di essere dentro  la casa finita pensando a come si sta bene grazie agli isolamenti che abbiamo fatto, al comfort che abbiamo creato grazie ai particolari impianti installati, a come è bello stare in veranda con una piccola brezza estiva oppure stare dietro le ampie vetrate a fianco del focolare guardando i colori dell’autunno.

Ora tutto è pronto per partire con il cantiere, giusto?  

Sì, esatto e qui sotto la guida attenta di Giuseppe, il responsabile, abbiamo Salvatore, Domenico, Emilio, Luciano, Mimmo, Aldo e Angelo che ognuno con le diverse competenze dal muratore al lattoniere, al cappottista, daranno il loro meglio per realizzare il progetto e interpretare tutte le esigenze di Enzo e Sara che via via si presenteranno.

Io sono tranquillo perché so che Giuseppe ha tutto sotto controllo e ha ben presente quali sono tutti gli obiettivi da perseguire in più c’è un’altra presenza in cantiere che contribuisce alla buona riuscita del lavoro.

Fammi indovinare… stai parlando di Enzo?

Proprio così, Enzo con le sue visite quotidiane ci permette di comprendere sempre meglio quali siano i suoi desideri e come possiamo realizzarli al meglio.

Siamo tutti così coinvolti nel progetto, che la casa di Enzo e Sara alla fine è anche un po’ casa nostra e in fondo un occhio in più non fa mai male!

Come si gestiscono Paolo i cambiamenti di idea del cliente, le cosiddette varianti?

Le varianti possono essere una nota dolente durante il lavoro, ma è fisiologico che accadano, per il cliente è più difficile immaginarsi tutto il progetto e così può capitare che cambi idea in corso d’opera. In quei casi è proprio grazie alla giusta relazione che si è stabilita fin dall’origine del progetto che si riesce a mediare e a soddisfarlo.

Ma d’altra parte questa casa è per la vita e merita tutte le attenzioni necessarie… e una buona dose di pazienza. ( e mentre lo dice Paolo sorride).

E allora a questo punto dimmi Paolo:  come sta andando il cantiere?

Posso dire che il matrimonio sta funzionando. Ci siamo presi le misure, abbiamo smussato gli angoli, stiamo camminando fianco a fianco e a volte ci sorreggiamo e a volte ci spintoniamo ma sempre con il sorriso e la volontà di dare il meglio di noi stessi per vedere al più presto l’opera realizzata…  magari inaugurando la cucina nuova!