Il primo approccio

Il primo approccio in edilizia

Il primo approccio

I desideri del cliente e definizione del Concept.

Sant’Agostino diceva:

“Se non mi chiedono cosa sia il tempo lo so, ma se me lo chiedono non lo so”

Se succede ad un santo figuriamoci a tutti noi. Quante volte siamo intimamente convinti di avere una visione chiara delle cose ma poi, quando cerchiamo di metterla in pratica, la nostra visione comincia ad avere dei contorni meno netti…

Chiunque si trovi ad affrontare la costruzione di una casa è costretto a vivere un’esperienza di spaesamento. Per compiere questo percorso Enzo e Sara hanno scelto di coinvolgere un professionista che li supporti e li guidi e, cercando un progettista che si occupi di ogni aspetto del processo edilizio, dalla progettazione architettonica a quella bioclimatica, strutturale ed impiantistica, la loro scelta è caduta su di noi.

Ci incontriamo per  mettere in fila esigenze e desideri, impattiamo subito con i temi progettuali: la riqualificazione di una vecchia casa unifamiliare in muratura, che doveva essere ampliata per fare posto alla loro numerosa famiglia, la ridefinizione delle aree cortilive e del giardino.

Fin dal primo sopralluogo ci troviamo d’accordo sulle linee guida del progetto preliminare: consolidare la vecchia casa in muratura, ampliarla con una nuova costruzione in legno e ridefinire questi involucri in modo che l’edificio raggiunga un altissimo livello di comfort e un bassissimo consumo energetico.

 Impatto Zero - Civico 2

Cosa prevede il Concept? 

Il Concept adottato prevede la realizzazione di un involucro estremamente isolato, in grado di ridurre al minimo le dispersioni di calore in inverno e di schermare esternamente le superfici vetrate in estate.

Grazie a questo involucro molto performante è stato possibile prevedere un’impiantistica estremamente semplice, in grado di riscaldare e raffrescare l’edificio solamente con l’utilizzo dell’impianto di ricambio dell’aria.

Per garantire il condizionamento dell’aria e la produzione di acqua calda sanitaria abbiamo deciso di installare un aggregato compatto: una macchina che unisce in un unico armadio una ventilazione meccanica controllata, una pompa di calore geotermica, un accumulo per la produzione di acqua calda sanitaria ed una batteria di pretemperamento geotermico.

La produzione di energia elettrica per l’alimentazione dei macchinari e dell’impianto di illuminazione a Led è realizzata tramite un campo solare fotovoltaico, in modo da produrre tutta l’energia necessaria per il funzionamento dell’edificio solo con fonti di energia rinnovabile.

Detto così sembra tutto facile, ma quanti dettagli servono per realizzare bene questi obiettivi e che incidenza hanno sulle scelte estetiche!

Ogni problema deve diventare un’occasione progettuale per semplificare il processo costruttivo ed arricchire l’estetica del fabbricato.

Serve un lavoro iterattivo di progettazione tra committenza, impresa costruttrice e progettista ove discutere ogni dettaglio sotto diversi aspetti ed elaborare soluzioni alternative che consentano di arrivare ad una sintesi tra estetica, tecnica e processo costruttivo.

Il percorso

Per raggiungere questo risultato, fin dal primo approccio abbiamo deciso di comune accordo di ricorrere all’uso di modelli tridimensionali, che ci hanno consentito di progettare, visualizzare e discutere le soluzioni proposte con Enzo e Sara e con Impatto Zero, in modo da rendere trasparente il processo di progettazione e consentire ai nostri committenti di compiere scelte consapevoli, senza correre il rischio di avere brutte sorprese o ripensamenti in fase di costruzione.

 

Impatto Zero - Civico 2

 

Il risultato

In questo modo è stato possibile raggiungere in tempi veloci una soluzione di distribuzione spaziale condivisa, verificare i livelli di illuminazione naturale dei locali ed eseguire una simulazione energetica preliminare, che ci ha consentito di raggiungere i risultati richiesti.

Cominciamo ad entrare nel vivo della trasformazione della casa di Enzo e Sara, continua a seguirci puntuale ogni due settimane.

 

Ti sei perso la prima puntata? Non sai di cosa stiamo parlando? Leggi qui da dove siamo partiti.